Key West - marthagellhornandernesthemingway

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Key West

Alla fine del 1936 Martha va in vacanza con la madre a Key West, in Florida. Una sera si recano in un bar chiamato Sloppy Joe’s. Seduto in un angolo, c’è un uomo grosso, dall’aspetto disordinato, con dei calzoncini corti e una camicia bianca pieni di macchie, intento a leggere la corrispondenza. E’ Ernest Hemingway, portato in quest’isola, dove la pesca è eccellente, da John Dos Passos. Martha ha 28 anni, è reduce da eccellenti recensioni del suo The Trouble I’ve Seen ed è considerata la scoperta letteraria dell’anno. La guerra di Spagna, insieme alla rivoluzione cubana, diventa il loro primo argomento di conversazione. In una lettera a Eleanor Roosvelt, Martha descrive Hemingway come un "tipo eccentrico, amabile, pieno di fuoco, un meraviglioso narratore" nonché un "idolo illustre". In quelle agli amici lo chiama Ernestino.



Alla fine di marzo del 1937 Martha è a Parigi. La capitale è il punto di partenza dei giornalisti e degli scrittori diretti in Spagna ed è un luogo di rifugio dei fuoriusciti della Germania nazista e dell’Italia fascista. Pochi giorni dopo va a Madrid, dove incontra nuovamente Hemingway e inizia con lui una relazione. Spedisce alla rivista Collier’s di New York una serie di articoli, nei quali  descrive gli effetti della guerra sulla vita quotidiana, il coraggio e la capacità di resistenza della gente comune, in particolare delle donne. A fine anno lei e Hemingway rientrano negli States, dove Martha tiene una serie di conferenze. Tornano in Spagna a settembre dell’anno successivo e sono a Barcellona nei giorni del bombardamento. Uno degli articoli scritti da lei sulla città colpita dalle bombe e dal fuoco dell’artiglieria ha per titolo Only the shells whine. Nel cablogramma che lo accompagna Martha scrive che le sembra di vivere durante gli ultimi giorni di Pompei.
Lascia la Spagna per far ritorno in Germania e in Italia, dove testimonia l’ulteriore crescita di potere di nazismo e fascismo. In Cecoslovacchia si sposta lungo la frontiera, sulla quale si erigono barricate. Nel 1939 è testimone della guerra d’inverno fra la Finlandia e l’Unione Sovietica. Si trova a Helsinki quando l’aviazione sovietica bombarda la città. I suoi resoconti sottolineano il fatto che la Finlandia non è il paese aggressore ed influenzano molto l’opinione pubblica americana sulla guerra.
Rinuncia al progetto di un romanzo sulla Spagna - troppo crudi i fatti,  troppo opprimente l’atmosfera - e decide invece di ambientare la storia a Praga. Attorno al personaggio centrale di una giornalista americana, inviata a fare un servizio sul collasso della Cecoslovacchia caduta in balia della Germania, comincia a costruire una storia sugli europei rifugiati in quella città. Il romanzo, del 1940, si intitola A Stricken Field, dal titolo della narrazione storica di una battaglia avvenuta nel Medioevo che Hemingway sta leggendo e contiene molti eventi da lei seguiti come reporter fino a quel momento. In apparenza esso riguarda il tradimento perpetuato dall’Europa nei confronti della Cecoslovacchia, in realtà è il libro che lei avrebbe voluto scrivere sulla guerra di Spagna, dove sono stati distrutti gli ideali di un’intera generazione. Martha racconta come ha vissuto il tradimento dei repubblicani. Le critiche sono tiepide, il libro – dicono – somiglia più a un reportage che a un opera di narrativa.

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